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Punteggi dei critici
84 Robert Parker
Palmer's 1992 revealed good ripeness and more concentration from cask samples. Now that it has been bottled, it is clear that the fining/filtration done at bottling has removed some of the delicately constructed fruit and finesse. The color is a medium ruby and the nose offers up aggressive aromas of toasty new oak, black-cherry and blackcurrant fruit. So far so good, but once past the charming, light to moderately intense bouquet, the wine's most obvious characteristics are its lightness, dilution of fruit, and lack of concentration. This medium-bodied, light wine possesses an extremely short finish. Drink it over the next 4-5 years.
80 Wine Spectator
Light and fruity, offering some pretty cherry and plum character, but straightforward and short on the finish. –JS
14 Rene Gabriel
93: Fassprobe (16/20): Weniger Farbe als Prieuré-Lichine und Rausan-Ségla, starke Röstnote im Muster: Rotbeerige Nuancen, Marzipansüsse, Mandelnote, feiner Terroirton. Süsser Gaumenbeginn, Charme, ausladend, schöne Ausgeglichenheit. Leicht über dem 87er, jedoch hinter seinem 91er. Eine grazile Tänzerin. Ein letztes Mal lobte ich ihn 1995: Offenes Bouquet, schöne Würze, süsse Terroir-Duftnote, reife Frucht, Havanna Tabak. Saftiger, konzentrierter Gaumen, von einer noch etwas unreifen Säure begleitet, mittelgewichtig. Für dieses doch schwierige Jahr ein erstaunlicher Margaux. Dann begann der unweigerliche Absturz: Jodig mineralische Note, eine Spur Brackwasser, wie ich immer im 75er Margaux kritisiert hatte. Keine Bewertung! 97: In einer Blindserie wiederum diese Jod- und Brackwassernote. Der Wein selbst wirkte unharmonisch und völlig deplaziert. Es scheint, dass man den 92er Palmer von nun an sehr kritisch betrachten muss und dass jeder, der ihn nicht in der Fruchtphase getrunken hat, jetzt vor einem unweigerlichen Eklat steht. Wiederum keine Bewertung, aber viele Fragezeichen! Auktionsfutter! 14/20 vorbei
Produttore
Château Palmer

Tra i leggendari vini della denominazione Margaux, Château Palmer si è sempre distinto: immediatamente riconoscibile per la sua etichetta blu notte e per il suo bouquet inimitabile, nonchè un blend fuori dal comune caratterizzato da potenza e delicatezza. Il suo carattere forte è il frutto di un terroir leggendario e da un insieme di personalità straordinarie, che hanno forgiato l'identità della tenuta attraverso la storia. Nata nel 17° secolo, la tenuta divenne Château Palmer solo nel 1814, quando fu acquistata da Charles Palmer, un elegante generale britannico che infuse al suo omonimo abbastanza éclat e glamour da farlo diventare famoso nei circoli aristocratici di Londra. Nel 1853, i fratelli Pereire, tra i finanzieri preminenti della Francia di Napoleone III, portarono il rigore e la visione necessari affinché Château Palmer fosse classificato tra i Cru Classé più prestigiosi della classificazione del 1855. Nel 1938, un consorzio di quattro famiglie leader nel commercio del vino di Bordeaux acquistò la tenuta, preannunciando un'era di annate importanti e di stabilità radicata - infatti, Palmer è ancora di proprietà dei discendenti di due di queste famiglie: Mähler-Besse e Sichel.