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Punteggi dei critici
97 Vinous
Bright, deep red. Reticent, musky nose opens slowly to reveal blackberry, violet, wild herbs and spicy oak; in a rather feminine style and a showstopper. Juicy and penetrating but at the same time silky and sweet, offering an ineffable combination of red and dark berries, spices, flowers and minerals. Conveys an impression of volume and thickness without any obvious weight. Dusty tannins saturate the palate and shimmer on the unflagging finish. The combination of silkiness and vibrancy here is uncanny.
96 Robert Parker
The 2011 Romanee-Conti was picked on 6 September at 26.83hl/ha. As usual, the Romanee-Conti is reticent at first, as if the wine is checking you out before deciding whether you are worthy. It then unfurls to reveal a precise, exquisitely focused bouquet with crushed strawberry, flint and smoke. The palate is devastatingly smooth on the entry. The tannins are lace-like, the acidity perfectly judged and it gently crescendos in the mouth towards a seductive poised finish that lingers incredibly long. This is a master-class in ‘less being more’: a consummate Romanee-Conti for mid- rather than long-term cellaring. 473 cases produced. Drink 2017-2035+ <br/>
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.