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Clos de la Roche Vieilles Vignes 2017 75cl

AOC Grand Cru | Côte de Nuits | Borgogna | Francia
CHF 518.90

Altre annate

2013 2017
Punteggi dei critici
96 Robert Parker
The 2017 Clos de la Roche Grand Cru Cuvée Vieilles Vignes is also showing very well from bottle, unfurling in the glass with a deep bouquet of sweet red berries, plums and cassis, complemented by sweet soil tones and lifted top notes of orange rind and peonies. Full-bodied, layered and multidimensional, it's deep and concentrated, its velvety tannins and succulent acids cloaked in an ample core of fruit. This is a brilliant wine from Domaine Ponsot. Domaine Ponsot began their harvest in the Côte de Nuits on September 6, concluding six days later, and winemaker Alexandre Abel opted to extract gently, as color and tannin came rapidly this year. The wines have turned out very well, cut from very different cloth than the immensely charming 2017s—which are revisited from bottle here. Though alcohols are not especially extreme, ranging from 13.6% to 14.1%, the 2018s chez Ponsot are muscular and structured, built for the long haul, but they remain very much faithful to both the domaine's style and its terroirs. So, congratulations are due to Alexandre Able and Rose-Marie Ponsot on another very successful vintage.<br/><br/>
Produttore
Domaine Ponsot
Una delle tenute più radicali di tutta la Borgogna, il Domaine Ponsot è stato gestito per circa vent’anni da Laurent Ponsot, uomo elegante, raffinato e individualista. La tenuta fu creata nel 1872 da suo prozio William Ponsot, originario di Saint Romain. Fatto insolito rispetto a quanto avveniva allora, fin dall’inizio imbottigliarono in proprio una parte dei loro vini, ma solo per il consumo familiare o per i loro ristoranti (a quei tempi possedevano un franchising di buffet di stazione nel nord Italia). In termini di vinificazione, Laurent è sempre stato un purista. Tuttavia, non ha mai spiegato nel dettaglio cosa facesse esattamente: probabilmente gli piaceva mantenere il segreto, ma magari desiderava semplicemente che il vino parlasse per se stesso piuttosto che sezionarlo in un’analisi passo per passo delle tecniche di vinificazione, sostenendo la teoria secondo cui “la somma è maggiore delle singole parti”. In generale, preferiva che le uve parlassero da sole. Dal 2005 i suoi vini vanno alla grande in ogni singola annata. Nel 2017 Laurent Ponsot ha terminato le sue attività presso il Domaine e la gestione della tenuta è rimasta nelle mani della sorella Rose-Marie Ponsot, aiutata da Alexandre Abel.