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Punteggi dei critici
94 Robert Parker
The 2008 Romanee St. Vivant is pure seduction. The aromatics alone are breathtaking, but the RSV is truly firing on all cylinders. Curiously, today the RSV is quite a bit rounder and suppler than the Echezeaux and Grands-Echezeaux. It shows remarkable silkiness, inner perfume and nobility. A seamless finish rounds things out in style. My instincts tell me this will firm up in bottle, but frankly I am a bit mystified that hasn’t happened yet. Today, this doesn’t look like a super long-term ager within the context of the domaine’s very finest wines. Anticipated maturity: 2018-2028. tasted the 2008s in bottle in late June 2011 after having gone through the 2010s from barrel. Aubert de Villaine describes 2008 as a difficult vintage with a lot of rain. Botrytis was an issue and the vineyards required constant attention. On September 14 the weather changed dramatically. A steady north wind dried out the grapes and concentrated sugars quickly, which also reduced the size of the berries. A further selection of fruit lowered yields to an even greater extent, resulting in overall production that is as much as 50% lower than normal for the Domaine. As for the wines, they are magnificent in my view, but will require considerable patience.
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.