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Punteggi dei critici
17 Rene Gabriel
01: Fassprobe (17/20): Beeriges Bouquet; weich und reif, marmeladiger Touch. Weicher, samtiger, schon fast süffiger Gaumen, mollige Tannine, die dem üppigen Körper sehr viel Schmelz verleihen, erst im Nachklang kommen die nach gerösteten Pfirsichkernen schmeckenden Tannine zum Vorschein. 04: Tiefes, dunkles Purpur; zeigt bereits den ersten Hauch von Reife. Leicht trockenes Bouquet; Dörrfrüchte, Heunoten, schwarze Pfefferkörner. Im Gaumen fleischig, etwas kernig, für einen Grand Cru sehr bourgeois wirkend, ein feiner Hauch wilder Rosmarin im Abgang. Man kann sich fragen, weshalb dieser an sich grosse Wein bereits die Frucht verloren hat? 17/20 2008 – 2017
90 Robert Parker
This elegant St.-Emilion has filled out nicely over the last decade. From barrel and post-bottling, I thought it might turn out austere, but that does not appear to be the case. It offers a deep ruby/purple color as well as copious aromas of black cherries, crushed rocks, and earthy undertones. While not a blockbuster, it is beautifully balanced and pure, revealing slightly more depth and richness than I expected. Drink it now and over the next 10-15 years.
Produttore
Château Canon
Questa tranquilla tenuta di St. Émilion, situata vicino al centro del villaggio è di proprietà dalla famiglia Wertheimer, proprietaria di Chanel SA, che possiede anche Château Rauzan Ségla a Margaux. Sebbene abbia una considerevole quantità di Merlot (75%) nei suoi 32 ettari di vigneti, produce vini caratterizzati da uno stile diverso da quello di molte altre tenute di St. Émilion, nel senso che i suoi vini tendono ad essere fermi, tagliati e intrisi della loro giovinezza, piuttosto che voluttuosi e rotondi come molti altri. Ne risulta un certo sapore che è più un sapore Médoc rispetto a quello dei suoi pari. È anche uno dei migliori Château con accesso diretto alle incredibili cave di calcare, che si estendono per oltre 70 ettari sotto il centro della città. Il calcare fu in origine estratto per costruire St. Émilion, Libourne ed i vicini villaggi, e le cave venivano utilizzate per nascondere sia le persone che il vino durante la 2ª Guerra Mondiale. Dall’annata 1996, la qualità di Canon è diventata sempre più elevata a seguito dei considerevoli investimenti fatti dalla famiglia per modernizzare le cantine, ripiantare e riorganizzare i vigneti ed anche per aggiungere ulteriori appezzamenti provenienti da Curé Bon, uno Château limitrofo.