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DRC Romanée St. Vivant 2007 600cl

AOC Grand Cru | Côte de Nuits | Borgogna | Francia
Esaurito
Punteggi dei critici
94 Wine Spectator
Very together, revealing pure floral, strawberry and raspberry aromas and flavors. Refined, balanced and harmonious, with the firm structure showing on the lingering mineral finish. I prefer this to the Richebourg today.—Non-blind 2007 DRC tasting (February 2010). Best from 2014 through 2030. –BS
93 Robert Parker
The Domaine’s 2007 Romanee-St.-Vivant predictably inhabits a different world – not to mention being in a different league of complexity and intrigue – from their Echezeaux, Grands Echezeaux, or Richebourg of that vintage. Peat, leather, humus, forest floor, and decadent floral perfume are joined by an oceanic saline, alkaline, kelp-tinged aspect, and these surf-and-turf aspects follow on a polished palate that – despite only the slightest nod in the direction of overt fruitiness by way of dark berries – nevertheless displays a mouth-watering juiciness to accompany its myriad mineral and organic complexities. A persistently satisfying and thought-provoking finish points to the likelihood of 12-15 years continuance.
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.