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La Clotte 2018 75cl

Grand Cru Classé | St. Emilion | Bordeaux | Francia
CHF 74.60
Punteggi dei critici
93 Robert Parker
The 2018 La Clotte is a blend of 85% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon and 5% Cabernet Franc. Medium to deep garnet-purple in color, it slips seductively out of the glass with spicy scents of powdered cinnamon, cloves and Sichuan pepper over a core of stewed plums, boysenberries and kirsch, plus a waft of menthol. The medium-bodied palate possesses impressive energy, featuring bags of ripe black and red berries flavors with a lively backbone and fine-grained texture, finishing on a lingering mineral note.<br/><br/>
93 Robert Parker
The 2018 La Clotte is a blend of 85% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon and 5% Cabernet Franc. Medium to deep garnet-purple in color, it slips seductively out of the glass with spicy scents of powdered cinnamon, cloves and Sichuan pepper over a core of stewed plums, boysenberries and kirsch, plus a waft of menthol. The medium-bodied palate possesses impressive energy, featuring bags of ripe black and red berries flavors with a lively backbone and fine-grained texture, finishing on a lingering mineral note.<br/><br/>
92 James Suckling
Aromas of dried flowers, blackberries and cherries with hints of spices. Currants, too. It’s medium-to full-bodied with firm, juicy tannins and a flavorful finish. Fine tannins at the end. Drink after 2023.
Produttore
Château La Clotte
I vigneti di La Clotte danno i natali a uno dei vini più antichi di Saint-Émilion. All’inizio del XVI secolo, una quantità considerevole di vigneti apparteneva alla famosa famiglia Grailly. Nel 1912 Sylvain Chailleau, trisavolo dei proprietari attuali, acquistò la proprietà e inizialmente la chiamò La Clotte Grailly (nel dialetto Guascone, clotte indica una dimora in una piccola caverna), per poi rinominarla Château La Clotte nel 1913. Nel 1930 ne passò la proprietà al figlio Georges Chailleau, personaggio carismatico che viaggiò diligentemente in Francia ed Europa per promuovere con fervore la denominazione di Saint-Émilion. Diventato troppo anziano per gestire la tenuta, finì per affittare i vigneti alle tenute confinanti. Nel 1990 tuttavia Nelly Moulierac, una delle sue pronipoti, ha deciso di rilevare la tenuta e rifare i vini di una volta con l’aiuto e il sostegno dei cugini Dominique Tord e Odile Plantade. Oggi la tenuta è piccolina, solo 4 ettari, e produce un vino dal buon prezzo, ma sottovalutato.