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Cantenac Brown 2015 300cl

3eme Grand Cru Classé | Margaux | Bordeaux | Francia
CHF 281.05
Punteggi dei critici
18 Rene Gabriel
Tiefes Purpur, satt in der Mitte, Granatschimmer am Rand. Ein Traumbouquet, absolut faszinierend, viel Süsse und auch eine hoch reife Frucht im Nasenbild vermittelnd. Im Gaumen aussen cremig innen mit einer gehörigen Fleischration aufwartend. Gehört zu den besten Jahrgängen von Cantenac-Brown und davon gab es bisher nicht besonders viele. Vergleichbar mit 2000 und 2010! 18/20 2022 – 2044
18 Rene Gabriel
Tiefes Purpur, satt in der Mitte, Granatschimmer am Rand. Ein Traumbouquet, absolut faszinierend, viel Süsse und auch eine hoch reife Frucht im Nasenbild vermittelnd. Im Gaumen aussen cremig innen mit einer gehörigen Fleischration aufwartend. Gehört zu den besten Jahrgängen von Cantenac-Brown und davon gab es bisher nicht besonders viele. Vergleichbar mit 2000 und 2010! 18/20 2022 – 2044
94 Wine Spectator
Very fresh, with well-defined red currant and raspberry coulis flavors that stream through, enhanced by a violet note on the mineral-edged finish.—J.M.
94 James Suckling
Instantly appealing ripe dark berries and plums with graphite and other dark stony notes. Very well-integrated wood here. The palate has a plush, suave and supple feel to it. Great concentration and energy. Really intense yet fresh finish. Try from 2022.
90 Robert Parker
The 2015 Cantenac Brown is medium to deep garnet-purple in color with a nose of cherry cola, cassis and warm plums with touches of spice box and pencil shavings. The medium-bodied palate sports a lot of oak, with very firm and chewy tannins and a woody finish.
Produttore
Château Cantenac-Brown
John Lewis Brown, un pittore di animali originario della Scozia, acquistò questo vigneto all’inizio del XIX secolo e commissionò la costruzione di uno château in stile Tudor. Amante della bella vita, si guadagnò presto una buona fama grazie alla sua ospitalità e ai sontuosi ricevimenti. Nel 1843 cedette la proprietà a un banchiere di nome Gromard, che ne era ancora il proprietario quando fu inserita tra i troisième cru nella famosa classificazione dei vini Médoc del 1855. Centocinquant’anni dopo, fu la famiglia Simon Halabi a dare un vero impulso alla tenuta, con l’intenzione di portarla ai massimi livelli. Di conseguenza, anche i metodi di viticoltura sono cambiati e il lavoro nei filari è più rispettoso dell’ambiente, mantenendo basse le rese. Questo ritorno a pratiche più naturali comprende anche il dissodamento del terreno per valorizzare le proprietà biochimiche e fisiche intrinseche del vigneto.