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Trotanoy 1983 500cl

AOC | Pomerol | Bordeaux | Francia
Esaurito

Altre annate

1983 1989
Punteggi dei critici
17 Rene Gabriel
Arrivage (16/20): Voll konzentriertes Bouquet, jedoch ohne die zu erwartende Trotanoy-Stärke. Deutlicher Holztouch mit trockenem Tannin verbindend, pfeffriges Extrakt. 91: Legt an Potential zu, präsentiert sich aber im Moment wie ein Pommard (Wildgeschmack). Rauchig und fleischig im Gaumen. Wirkt bedeutend ausgeglichener als früher (eine Stunde dekantieren). 17/20 vorbei
86 Wine Spectator
Perhaps not up to this ch?teau's normally stellar quality level, but still a mouthful of ripe fruit, tobacco and chocolate flavors. Full-bodied and delicious with a soft texture.--The Bordeaux 50. Drink now. ?JS
82 Robert Parker
This wine continues to be one of the most indifferent Trotanoy's made in the last thirty years. I am at a loss to understand why the 1983 is so muted, dull, and monolithic. It possesses a medium-ruby color, and a straightforward, indifferent nose of berry fruit and spices. Shallow but pleasant, with soft, uninspiring flavors presented in a compact, straightforward style, this wine finishes briskly. Given the vintage and the greatness of this vineyard, Trotanoy remains one of 1983's most notable disappointments. Drink it over the next 7-8 years. Last tasted, 4/93.
Produttore
Château Trotanoy
Storica tenuta di Pomerol, Château Trotanoy è una piccola proprietà di 7 ettari della famiglia di Jean-Pierre Moueix. Situato in una delle zone più belle dell'altopiano di Pomerol, il terreno di Château Trotanoy è una mistura molto densa di argilla e ghiaia. Quando asciuga dopo la pioggia, questo mix del terreno tende a solidificarsi, raggiungendo una durezza simile al cemento, da qui il nome trotanoy, o in altri termini, troppo faticoso da coltivare. Acquistato da Jean-Pierre Moueix nel 1953, Château Trotanoy è una delle tenute principali di Pomerol, in parte grazie al suo complesso terroir. Nel punto di esposizione più alto il terreno ha una buona percentuale di ghiaia, divenendo progressivamente più argilloso quando l'altitudine diminuisce. Sotto l'argilla c'è un substrato di ghiaia rossa e uno strato impermeabile di terreno duro e ricco di ferro, chiamato crasse de fer. Questa affascinante diversità del suolo apporta al vino potenza, profondità e complessità. Tra le poche vigne a non essere gelate nella famosa annata del 1956, le vecchie viti rimaste sono Merlot (90%) e Cabernet Franc (10%). I vini sono densi e davvero ben strutturati; sette o otto anni di invecchiamento permetteranno la comparsa di frutti neri opulenti combinati perfettamente con note di spezie orientali.