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Meursault les Rougeots 2002 75cl

AOC Village | Côtes de Beaune | Borgogna | Francia
Esaurito
Punteggi dei critici
93 Robert Parker
The hugely spicy 2002 Meursault Rougeots is a fat, medium-bodied wine that retains outstanding purity, focus, freshness, and detail. Loads of pulp-laden pears as well as apples are intermingled with smoky, spicy oak in this boldly flavored effort. Drink it over the next 9 years. Note: Jean-Francois Coche labels five different wines as ?Meursault,? the Vireuils-Dessous, Vireuils-Dessus, La Barre, Narvaux, and from an as-yet-unnamed parcel (it may be called ?Chaumes?) on the top of the Meursault hill that belongs to his son Raphael. His US importer, Kermit Lynch, generally purchases only the Meursault from the Narvaux vineyard, but there is no way of knowing which ?Meursault? is being purchased from the gray market.
Produttore
Domaine Coche-Dury
Coche-Dury non è solo uno dei produttori più iconici di tutta la Borgogna, ma anche uno dei più enigmatici. Sembra quasi che per riuscire ad attraversare le porte delle sue cantine si debba vincere alla lotteria. La tenuta non ha un indirizzo e-mail e l’unico modo per riuscire ad avere un appuntamento è via fax. Forse. Ma è improbabile. Alla tenuta sono anche incredibilmente umili. Conoscono bene la grandezza dei loro vini, ma sono ancora dei semplici “vignaioli”. Quello che più gli importa è lavorare le viti e permettere alle uve di esprimere al meglio il terroir. Jean-François Coche, patriarca della tenuta, iniziò a lavorare con il padre nei primi anni Settanta. Nel 1975 sposò Odile Dury, che aggiunse alla tenuta alcune proprietà personali, creando così il nome Coche-Dury. Oggi il figlio Raphaël ha più o meno preso in mano le redini della casa vinicola, con l’aiuto della giovane moglie Charline. Dai loro quasi 9 ettari di vigneti producono Bourgogne, Puligny-Montrachet, Auxey-Duresses, Monthélie, Volnay e le loro due denominazioni più famose: Meursault (vari imbottigliamenti) e Corton-Charlemagne. A differenza di altri produttori della regione, hanno resistito al cambiamento e le loro modalità di produzione dei vini sono oggi le stesse con cui li hanno prodotti da tanti anni a questa parte. Amano anche che i loro vini abbiano un po’ di verve, quindi tendono a vendemmiare presto per conservare l’innata acidità delle uve.