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Punteggi dei critici
95 Da Robert Parker
95 Da Wine Spectator
Lily-of-the-valley perfume and scents of lightly toasted brioche and almond rise from the glass of Moet’s 2004 Brut Dom Perignon, along with hints of the apricot, pear and grapefruit that then inform a luscious and creamy yet strikingly delicate as well as consummately refreshing palate. Sweet-saline savor of scallop – also already intimated in the nose – lends compulsive saliva-inducement to a ravishingly rarified and persistent finish, joined by alkaline, nutty, liquid-floral, and nori seaweed notes for a performance of head-scratching subtlety and intrigue. (In case my description hasn’t already made clear, we have here inter alia a fantastic sushi wine.) This will be worth following for at least the next 6-8 years, in the course of demonstrating that iconic status as a luxury brand, and elevated (albeit secret) production numbers by no means preclude a wine of understated as well as profound beauty.
Produttore
Dom Pérignon
Il Dom Pérignon è molto probabilmente lo Champagne più emblematico del mondo. Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando il monaco Dom Pierre Pérignon annunciò il suo desiderio di creare "il miglior vino del mondo". Oggi è conosciuto come il padre dello Champagne. Trascorse quasi 50 anni producendo il primo Champagne del mondo nell'Abbazia di Saint Pierre d’Hautvillers. In questo periodo stabilì i dieci principi di base della vinificazione necessari per la produzione dello Champagne. Tre secoli dopo, Dom Pérignon rappresenta il marchio dello Champagne di lusso più riconosciuto del pianeta. La prima annata di Dom Pérignon fu prodotta nel 1921 e divenne la prima Cuvée Prestige della Maison. È di proprietà del gruppo di vini pregiati e distillati LVMH, e Richard Geoffroy è lo Chef de Cave del marchio dal 1990. Solo Geoffrey ha la responsabilità di decidere se proclamare o meno un Dom Pérignon Vintage. Fatto con le uve migliori, ogni vino d'annata di Dom Pérignon è unico e mostra evidenze rilevanti con le variazioni climatiche. L'intesa tra maturità, luminosità, delicatezza e intensità di ciascuna bottiglia conferisce al vino la capacità di invecchiare con duttilità ed eleganza.