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Punteggi dei critici
98 Wine Spectator
A slightly vegetal note suggests flowers and cherries. The cherry theme continues in the mouth, with spices and herbaceous notes, showing purity and refinement. Excellent length. Could be the wine of the vintage.—Non-blind 2002 DRC tasting (February 2005). Best from 2015 through 2040. –BS
98 Wine Spectator
A slightly vegetal note suggests flowers and cherries. The cherry theme continues in the mouth, with spices and herbaceous notes, showing purity and refinement. Excellent length. Could be the wine of the vintage.—Non-blind 2002 DRC tasting (February 2005). Best from 2015 through 2040. –BS
90 Robert Parker
The 2002 Romanee-Conti sports a nose of orange zests, stones, herbs, and violets. Its delicate, light to medium-bodied character opens to reveal silky layers of black cherries, black currants, fresh herbs, and roses. Firm, unresolved tannin can be detected in its lengthy finish. Projected maturity: 2009-2018.
90 Robert Parker
The 2002 Romanee-Conti sports a nose of orange zests, stones, herbs, and violets. Its delicate, light to medium-bodied character opens to reveal silky layers of black cherries, black currants, fresh herbs, and roses. Firm, unresolved tannin can be detected in its lengthy finish. Projected maturity: 2009-2018.
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.